Al Presidente e a tutto il Consiglio Direttivo in carica i migliori auguri di un anno sociale ricco di soddisfazioni all'insegna del WE SERVE.
Il Presidente del Lions Club Eurialo, Antonio Gallo, evitando i soliti discorsi di circostanza che rischiano di diventare triti se limitati allo spazio di un solo giorno, ha scelto di offrire ai numerosissimi convenuti alla conviviale dell’8 marzo ’25 un taglio più pacato e riflessivo, mantenendo lo sguardo rivolto al domani senza tralasciare la custodia della nostra memoria. Ha esordito in apertura di serata esortandoci a guardare allo sviluppo della nostra collettività senza mai trascurare la ricchezza del passato. Questo è proprio il senso insito nel logo che ci contraddistingue. Il nostro “Leone” ha due volti inscindibili: l’uno rivolto alla salvaguardia dei valori di ieri, l’altro teso alla costruzione del futuro di pace, di amore e di giustizia. In sintonia con entrambi gli aspetti che indicano la nostra “mission”, il primo tema ci è stato proposto dalla prof.ssa Flavia Zisa, docente di Archeologia Classica presso l’Università degli Studi “Kore” di Enna, che ha esordito dicendo: “Da bambina volevo fare l’astronauta, ma la fisica non faceva per me, perciò ho deciso di studiare archeologia”. Indubbiamente è il mezzo più affascinante per muoversi, non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Ne abbiamo avuto immediata dimostrazione, in quanto ci ha preso a bordo della sua personale astronave e guidato in viaggio, nello straordinario mondo di “Persefone nel III millennio”. Illustrandoci i risultati dei suoi più recenti studi, ci ha svelato dei risvolti sorprendenti. Accanto alla tradizionale interpretazione che fa della fanciulla Kore il simbolo di violenza subita, è possibile osservare il segno di una figura eternamente attuale: la mitica incarnazione della volontà umana e femminile - ieri, oggi e sempre - di scegliere e di amare il proprio destino. Analogamente, a seguire, il prof. Salvatore Adorno, docente di Storia dell’Ambiente in età contemporanea presso l’Università degli Studi di Catania, ci ha catapultato indietro di un secolo e mezzo. Trasportati nella sua “Siracusa tra ottocento e novecento” ci siamo ritrovati a passeggiare per le vie della nostra città di un tempo, scorgendone inattesi aspetti. Abbiamo guardato con occhi nuovi, comprendendo antiche logiche economiche e sociali, dinamiche politiche di estensione urbana che hanno determinato la forma della città attuale. Con sorpresa, abbiamo scoperto che le valutazioni di allora hanno tanta similitudine con i correnti criteri di scelta che influiranno, inevitabilmente, sul modello di sviluppo del nostro futuro. Ad esempio: “La storia ci ammonisce che non è mai un bene costruire gli edifici sulle aree bonificate degli antichi canali. Scelte miopi potrebbero implicare gravi rischi. -ha considerato in chiusura il prof. Adorno- Per orientarci dovremmo servirci sempre del passato, è un tesoro da custodire e mettere a frutto per migliorarci.” (Elvira Siringo)